Oggi alla Camera dei Deputati abbiamo approvato una legge che, dopo quasi 70 anni, disciplina l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
Con questa legge forniamo finalmente gli strumenti adatti per permettere ai cittadini di conoscere con facilità chi sono i soggetti che finanziano un determinato partito o movimento politico. Con questo provvedimento, infatti, andiamo a sancire un concetto molto semplice: di fronte al trasferimento di somme sostanziose erogate da un soggetto privato ad un partito o movimento politico, il diritto alla trasparenza prevale sul diritto alla privacy. La soglia oltre la quale ci sarà un obbligo di trasparenza e l'impossibilità di restare nell'anonimato viene sancita recependo e rispettando le indicazioni ricevute dal Garante della Privacy.
La "legge sui partiti" rappresenta oltretutto un enorme passo avanti nella regolamentazione dei criteri di trasparenza e democrazia interna ai partiti: i lavori in commissione e in Aula hanno permesso che la libertà associativa non venisse messa in pericolo, inserendo e determinando comunque la necessità di dettare regole chiare e precise nella vita e nell'attività dei partiti; una previsione, quest'ultima, che consentirà agli iscritti di poter partecipare e vivere l'attività politica in maniera libera e democratica. Risulterà infatti chiaro a chi appartiene il simbolo di un partito o movimento, quale è l'organo che assume le scelte al loro interno, quali sono le modalità di selezione dei candidati alle elezioni politiche.
Quando il Senato avrà approvato questa legge, daremo finalmente vita ad una disciplina che, grazie al lavoro delle deputate e dei deputati del Partito Democratico, ci metterà in linea con gli ordinamenti giuridici degli altri paesi europei.